Iniziamo ad introdurre il progetto “Sonno sicuro e taglio dei cibi” con un po di informazioni inerenti il sonno sicuro.
La sindrome della morte improvvisa infantile (Sudden Infant Death Syndrome – SIDS), conosciuta anche come morte in culla (“Crib death”) o morte improvvisa del lattante, consiste in un decesso improvviso di un bambino di età compresa tra un mese ed un anno che rimane inspiegato dopo approfondite e specifiche indagini. Il 22 aprile 2023, alle 4pm (ora italiana), ci sara` il primo webinar gratuito sul progetto in collaborazione con la “Fondazione di Sardegna” e “MC Training”.
Non esistono dati nazionali sull’incidenza del fenomeno, mancando un sistema di rilevazione omogeneo; in Italia, in passato, è stata calcolata nell’ordine del 1-1,5‰ dei nati vivi, ma è attualmente in netto declino per la maggior attenzione nel coricare i neonati in posizione supina. Ora è stimabile attorno allo 0,5‰, ovvero 250 nuovi casi SIDS/anno.
La maggiore incidenza è fra i 2 e 4 mesi di età; mentre è più rara dopo i 6 mesi ed eccezionale nel primo mese di vita. Non è nota l’eziologia della SIDS, sono state evidenziate delle correlazioni con alcune situazioni, sulla base delle quali sono stati individuati alcuni comportamenti in grado di ridurne l’incidenza del fenomeno. L’adozione di queste semplici e fondamentali regole, nei paesi in cui sono state diffuse attraverso campagne di informazione di massa, ha portato alla riduzione dell’incidenza della SIDS. Sulla base di ciò risulta fondamentale e prioritario per la salute pubblica diffondere la conoscenza di queste “raccomandazioni”.*
L’art. 4 della legge 2 febbraio 2006, n. 31 invita a promuovere campagne di sensibilizzazione e di prevenzione per garantire una corretta informazione sulle problematiche connesse alla SIDS.
- il bambino deve essere messo a dormire in posizione supina (a pancia in su) sin dai primi giorni di vita;
- l’ambiente deve avere una temperatura attorno ai 20 gradi, evitare, anche, l’eccesso di indumenti e di coperte pesanti;
- il materasso deve essere della misura esatta della culla/lettino, non eccessivamente soffice (va evitato l’uso del cuscino), evitare la presenza di cuscini imbottiti, trapunte o altri oggetti soffici quali giocattoli di peluche o paracolpi per evitare anche il pericolo dell’ingestione di corpi estranei;
- il bambino deve essere sistemato con i piedi che toccano il fondo della culla/lettino in modo che non possa scivolare sotto le coperte;
- evitare la condivisione del letto dei e coi genitori e/o altri bambini (bed sharing e co-sleeping);
non si deve fumare e soprattutto bisogna evitare che altri fumino vicino ai bambini o negli ambienti dove soggiornano i bambini (non fumare in gravidanza); - l’uso del succhiotto durante il sonno, raccomandato in alcuni paesi, può avere un effetto protettivo, in ogni caso va proposto dopo il mese di vita (per non interferire con l’inizio dell’allattamento al seno) e sospeso possibilmente entro l’anno di vita (per evitare che disturbi il buon sviluppo dei denti).
Nanna sicura. Nei primi mesi di vita, spiega lo specialista, la posizione più idonea per dormire è quella sulla schiena evitando di mettere il bambino a pancia sotto o di fianco. L’ideale inoltre è un materasso rigido senza cuscino, nella stessa stanza dei genitori, ma non nel letto con loro. Il bambino può condividere il letto con la mamma durante l’allattamento ma dopo la poppata va rimesso nella sua culla.
Non fatelo fumare. Il fumo è assolutamente da evitare, sia durante la gravidanza, sia quando il bambino è nato. Non fumate e non tenete il bambino in ambienti dove si fuma. I figli di donne fumatrici presentano un maggior numero di apnee ostruttive e una ridotta capacità di risvegliarsi in risposta a eventuali situazioni di rischio, come l’abbassamento dell’ossigeno, che si possono verificare durante il sonno.
Fresco è meglio. Non coprite troppo il bambino. Non avvolgetelo stretto nelle coperte e tenetelo lontano da fonti di calore: la temperatura ambientale ideale è di 18-20 gradi. Se ha la febbre può avere bisogno di essere coperto di meno, mai di più.
Allattatelo al seno. Il latte materno è il miglior alimento per il bambino e rappresenta un fattore di protezione dalla SIDS.
Anche l’uso del succhiotto durante il sonno contribuisce a ridurre il rischio di SIDS, ma è importante introdurlo dopo il primo mese di vita per non interferire con l’allattamento al seno. Il bambino non va forzato se lo rifiuta; se lo perde non è necessario reintrodurlo; bisogna evitare di immergerlo in sostanze edulcoranti e l’uso va sospeso entro l’anno di vita.
Ma è davvero il ciuccio o è la suzione a ridurre il rischio di SIDS?
La Leche League, in un articolo pubblicato sul sito www.lllitalia.org, chiarisce in maniera esaustiva la questione spiegando: “Da diversi anni alcuni organismi sanitari, basandosi sui risultati di qualche ricerca, si sono pronunciati a favore dell’uso del ciuccio durante la notte, per ridurre il rischio di SIDS . Ma queste ricerche hanno dei limiti. Gli stessi autori hanno premesso che le loro ricerche presentavano diversi punti deboli (la piccolezza del campione, l’alta proporzione di soggetti selezionati che non ha voluto partecipare allo studio, il rischio che i dati, ottenuti tramite interviste ai genitori, fossero falsati da omissioni) e hanno sottolineato che l’associazione fra la SIDS e l’uso del ciuccio non significava che fra i due elementi ci fosse necessariamente una relazione di causa ed effetto; tuttavia, nella sintesi dello studio (che è ciò che la maggioranza legge) questa relazione veniva data per certa. Ulteriori punti deboli sono stati evidenziati da altri studiosi. Ad esempio, i diversi fattori e circostanze che hanno preceduto la morte dei bambini non sono stati tutti considerati, e non si è nemmeno fatta una chiara distinzione, nei soggetti esaminati, fra quali bambini fossero allattati esclusivamente al seno, come venisse condotto l’allattamento notturno, se i bambini fossero allattati a richiesta durante la notte, se i bambini del gruppo SIDS fossero stati sottoposti o meno a una tecnica di training per dormire (Ferber, Estivill e simili)”.
Tutti elementi fondamentali, a mio avviso. Che ci chiariscono cosa sia successo prima di quel decesso.
Allora cosa bisogna fare con questo ciuccio? Ciuccio si o ciuccio No? Esiste qualche organizzazione che si è pronunciata in merito?
Secondo le raccomandazioni del gruppo BFHI (Iniziativa ospedali amici dei bambini del Regno Unito, che in merito al tema allattamento al seno è certamente all’avanguardia, chiarisce: ” Il ciuccio non dovrebbe essere utilizzato durante tutto il periodo in cui l’allattamento al seno deve consolidarsi, il che richiede generalmente 4 settimane circa, ma per alcuni bambini può richiedere più tempo.
Le madri dovrebbero sapere che è normale che un bambino abituato a poppare esclusivamente al seno rifiuti il ciuccio, e che non è nec
essario forzare il poppante ad accettarlo, ma è importante mantenere l’allattamento al seno.
Se si sceglie di usare il ciuccio, questo va usato solo per addormentare il bambino e non per rimpiazzare o ritardare le poppate al seno. E’ necessario quindi insegnare alle mamme a riconoscere nel bambino i segnali della fame, per mantenere una buona produzione di latte”.
Fonti e referenze:
www.cri.it